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PROPOSTE PER IL GOVERNO DELL'AREA METROPOLITANA DI ROMA.

MERLONI, FRANCESCO;ALIBRANDI, TOMMASO;AMOROSINO, SANDRO;GIAN CANDIDO DE MARTIN, STEFANO GARANO

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/1990, pág. 79

1. Premessa:il problema del governo dell'areaìmetropolitana di Roma tra riforma generale ed esigenzeìspecifiche. 2. Descrizione dei caratteri dell'areaìmetropolitana di Roma. 3. Il modello. La distribuzione delleìfunzioni. 4. Il modello. I rapporti del sistema ...


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PROSPETTIVE DI TRASFORMAZIONE AUTONOMISTICA E RIFLESSI NEL SETTORE DEI BENI CULTURALI.

DI SAN LUCA, DI GUIDO CLEMENTE

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 2/1997, pág. 347

1. Premessa. 2. Le diverse opzioni "efficientistica" e "democratica" alla base delle possibili trasformazioni del sistema in senso più marcatamente autonomistico: note sul principio di sussidiarietà e sulla sua utilizzabilità nel campo della cultura. 3. Le materie e i compiti da riconoscersi ai livelli istituzionali...

1. Premessa. 2. Le diverse opzioni "efficientistica" e "democratica" alla base delle possibili trasformazioni del sistema in senso più marcatamente autonomistico: note sul principio di sussidiarietà e sulla sua utilizzabilità nel campo della cultura. 3. Le materie e i compiti da riconoscersi ai livelli istituzionali infranazionali in àmbito culturale. 4. Qualche indicazione per la riforma della legislazione nazionale di tutela dei beni culturali.

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QUALE FUNZIONE DI CONTROLLO PER LE ASSEMBLEE REGIONALI?

MARTINI, ALBERTO;SISTI, MARCO

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 6/2002, pág. 929

1. Cosa intendiamo per "funzione di controllo" delle assemblee. 2. Gli strumenti di controllo esistenti. 3. Primi elementi per un ridisegno della funzione di controllo. 3.1. Le clausole valutative. 3.2. Le missioni valutative. 3.3. Un comitato paritetico a garanzia della funzione di controllo. 3.4. Una struttura interna fortemente...

1. Cosa intendiamo per "funzione di controllo" delle assemblee. 2. Gli strumenti di controllo esistenti. 3. Primi elementi per un ridisegno della funzione di controllo. 3.1. Le clausole valutative. 3.2. Le missioni valutative. 3.3. Un comitato paritetico a garanzia della funzione di controllo. 3.4. Una struttura interna fortemente qualificata e legittimata. 4. Alcune riflessioni conclusive.

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QUALI ALTERNATIVE PER LA DIFFERENZIAZIONE E IL RICICLAGGIO DEI RIFFIUTI URBANI?

VIALE, GUIDO

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/1999, pág. 131

1. Verso una gestione industrializzata dei rifiuti.2. La gerarchia degli obiettivi. 3. La riduzione deirifiuti. 4. Il rafforzamento delle economie locali. 5. Ilruolo delle amministrazioni locali. 6. Le fasi del ciclo. 7.I beni durevoli. 8. Le stazioni di conferimento. 9. Laraccolta differenziata. 10. Un nuovo modello di raccoltadifferenziata....

1. Verso una gestione industrializzata dei rifiuti.2. La gerarchia degli obiettivi. 3. La riduzione deirifiuti. 4. Il rafforzamento delle economie locali. 5. Ilruolo delle amministrazioni locali. 6. Le fasi del ciclo. 7.I beni durevoli. 8. Le stazioni di conferimento. 9. Laraccolta differenziata. 10. Un nuovo modello di raccoltadifferenziata. 11. La raccolta standard. 12. Gestione deirifiuti e occupazione. 13. Gli attori del processo. 14.Nuovo posizionamento delle aziende di igiene urbana. 15. Lacomunicazione e la negoziazione.

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RAFFORZARE IL RUOLO DEL CONSIGLIO: OBIETTIVI NECESSARI E PASSI POSSIBILI

BIN, ROBERTO

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 6/2002, pág. 1023

1. Obiettivi. 2. Proposte per migliorare l'efficienza del Consiglio come organismo decisionale. 3. Proposte per migliorare la rappresentatività del Consiglio regionale.




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RAPPORTI TRA UNIVERSITA E SANITA: ALLA RICERCA DI UN DIFFICILE EQUILIBRIO

FATARELLA, RICCARDO

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 5/2000, pág. 873

1. Introduzione. 2. Dal 1924 al 1968: il prevaleredegli interessi universitari su quelli assistenziali. 3. Dal1968 al 1978: il ribaltamento delle priorità tra interessiuniversitari ed assitenziali e il nuovo ruolo delle Regioniin campo sanitario. 4. Dal 1978 al 1992: la nascita delServizio sanitario nazionale. 5. Dal 1992 al 1999: ipoliclinici...

1. Introduzione. 2. Dal 1924 al 1968: il prevaleredegli interessi universitari su quelli assistenziali. 3. Dal1968 al 1978: il ribaltamento delle priorità tra interessiuniversitari ed assitenziali e il nuovo ruolo delle Regioniin campo sanitario. 4. Dal 1978 al 1992: la nascita delServizio sanitario nazionale. 5. Dal 1992 al 1999: ipoliclinici sfidati dall'aziendalizzazione. 6. Il d.lgs. n.517/99 e le aziende ospedaliero-univesitarie.

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RAPPORTO SULLE AUTONOMIE LOCALI IN EMILIA-ROMAGNA

VANDELLI, LUCIANO

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 6/2000, pág. 1141

1. Premessa. 2. Introduzione. Le autonomie localinel cambiamento. 3. Capitolo 1. Le autonomie locali inEmilia-Romagna. 4. Capitolo 2. Partecipazione erappresentanza. 5. Capitolo 3. Caratteristiche della classepolitica locale. 6. Capitolo 4. Dotazione di personale emodalità del rapporto di lavoro. 7. Capitolo 5. Indicatoridella gestione finanziaria....

1. Premessa. 2. Introduzione. Le autonomie localinel cambiamento. 3. Capitolo 1. Le autonomie locali inEmilia-Romagna. 4. Capitolo 2. Partecipazione erappresentanza. 5. Capitolo 3. Caratteristiche della classepolitica locale. 6. Capitolo 4. Dotazione di personale emodalità del rapporto di lavoro. 7. Capitolo 5. Indicatoridella gestione finanziaria. 8. Capitolo 6. Unioni di Comuni.Uno studio sui vincoli e le opportunità organizzative. 9.Note ai capitoli.

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RAVENNA: UNA RAPPRESENTANZA DI TUTTI I COLORI

GENTILUCCI, GIAMPAOLO; SUTTER, RAFFAELLA

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 5/2004, pág. 851

1. RAPPRESENTANZA E PARTECIPAZIONE. 2. IL PROGETTO DI RAVENNA. 2.1. IL PERCORSO. 3. ALCUNI DATI.


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REFERENDUM E DEMOCRAZIA DIRETTA A LIVELLO LOCALE

VARIOS

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 35/1986, pág. 100

I. IL REFERENDUM LOCALE IN SPAGNA . II. ORIENTAMENTI DELL'AMMINISTRAZIONE LOCALE SPAGNOLA IN TEMA DI REFERENDUM. III. IL REFERENDUM LOCALE IN FRANCIA. IV. IL REFERENDUM LOCALE IN BELGIO. V. ORIENTAMENTI DELL'AMMINISTRAZIONE LOCALE BELGA IN TEMA DI REFERENDUM. VI. IL REFERENDUM LOCALE NEI PAESI BASSI. VII. GLI ISTITUTI LOCALI DI DEMOCRAZIA...

I. IL REFERENDUM LOCALE IN SPAGNA . II. ORIENTAMENTI DELL'AMMINISTRAZIONE LOCALE SPAGNOLA IN TEMA DI REFERENDUM. III. IL REFERENDUM LOCALE IN FRANCIA. IV. IL REFERENDUM LOCALE IN BELGIO. V. ORIENTAMENTI DELL'AMMINISTRAZIONE LOCALE BELGA IN TEMA DI REFERENDUM. VI. IL REFERENDUM LOCALE NEI PAESI BASSI. VII. GLI ISTITUTI LOCALI DI DEMOCRAZIA DIRETTA IN SVIZZERA. VIII. IL REFERENDUM LOCALE NELLA REPUBBLICA FEDERALE TEDESCA. IX. REFERENDUM E DEMOCRAZIA DIRETTA...

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REFERENDUM E DEMOCRAZIA DIRETTA A LIVELLO LOCALE.

VARIOS

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 35/1986, pág. 1

I. CONSULTAZIONI POPOLARI A LIVELLO LOCALE:ìPROSPETTIVE E IPOTESI.- II. NUOVI DIRITTI E DEMOCRAZIAìDIRETTA NEL SISTEMA LOCALE.- III. LE CONSULTAZIONI POPOLARI A LIVELLO COMUNALE IN ITALIA: UN PROBLEMA DI LEGITTIMAZIONEìPOLITICA......


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REGIONI E DIRITTO COMUNITARIO: IL DISEGNO DI LEGGE DI MODIFICA DELLA LEGGE LA PERGOLA

GROPPI, TANIA

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 2/2002, pág. 259

1. Regioni e Unione Europea nel nuovo Titolo V. 2. La disciplina della fase "ascendente" nel disegno di legge di modifica della l. n. 86 del 1989. 3. La disciplina della fase "discendente": l'attuazione del diritto comunitario da parte delle Regioni e degli enti locali. 4. Un'occasione mancata?.


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REGIONI ED ENTI LOCALI DI FRONTE AI NUOVI POTERI IN MATERIA DI POLITICA DEL LAVORO

VARESI, PIER ANTONIO

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 3/1998, pág. 237

1. La modernizzazione delle politiche del lavoro. 2. Le tappe di avvicinamento alla riforma. 3. Il decentramento di poteri alla luce della legge 15 marzo 1997, n. 59 e del decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469. a) Ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni ed enti locali. b) Organizzazione delle funzioni e dei compiti. b) Il...

1. La modernizzazione delle politiche del lavoro. 2. Le tappe di avvicinamento alla riforma. 3. Il decentramento di poteri alla luce della legge 15 marzo 1997, n. 59 e del decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469. a) Ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni ed enti locali. b) Organizzazione delle funzioni e dei compiti. b) Il trasferimento delle risorse. c) Il Sistema informativo lavoro. d) Lo svolgimento da parte di soggetti privati dell'attività di mediazione tra domanda e offerta di lavoro: la fine del monopolio virtuale. 4. Dieci questioni da affrontare per l'elaborazione delle future leggi regionali.

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REGIONI, GOVERNATORI E FEDERALISMO. COME LA LEADERSHIP PUO CAMBIARE LA GEOGRAFIA

VASSALLO, SALVATORE

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 3/2001, pág. 643

1. Introduzione. 2. Le Regioni sono degne difiducia? Stanno cambiando in meglio?. 3. Conosci ilPresidente della tua Regione?. E quanta fiducia ti ispira?.4. In cosa il governo regionale puo fare meglio di quellonazionale?. 5. Parliamo di federalismo. Ma di qualefederalismo parliamo?. 6. I "governatori" e la sindromeregional-federalista....

1. Introduzione. 2. Le Regioni sono degne difiducia? Stanno cambiando in meglio?. 3. Conosci ilPresidente della tua Regione?. E quanta fiducia ti ispira?.4. In cosa il governo regionale puo fare meglio di quellonazionale?. 5. Parliamo di federalismo. Ma di qualefederalismo parliamo?. 6. I "governatori" e la sindromeregional-federalista. 7. Conclusioni.

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REGOLAMENTI STATALI E LEGGI REGIONALI. RIFLESSIONI A MARGINE DELLA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE 376/2002.

GIANDOMENICO FALCON

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/2003, pág. 7 a 25

I.REGOLAMENTI DI DELEGIFICAZIONE E REGIONI NELLA LEGGE. 59/97. II.NUOVO PROPORSI DELLA QUESTIONE NELLA LEGGE 340/2000. III.LA SISTEMAZIONE DELLA SETENZA 376/2002. IV. LE IMPLICAZIONI TEORICHE. V. I RIFLESSI APPLICATIVI. VI. UNA VERIFICA NELLA NORMATIVA SUI LAVORI PUBBLICI. VII.REGOLAMENTI STATLI E REGIONI NEL NUOVO TITOLO V.


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REGOLE STATUTARIE IN TEMA DI FONTI REGIONALI

TOSI, ROSANNA

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/2001, pág. 97

1. Premessa. 2. Il procedimento di revisione deglistatuti. 3. La legge regionale, gli atti equiparati e ilprocedimento legislativo. 4. Segue la partecipazione deglienti locali al procedimento legislativo regionale. 5. SegueUna risposta al problema dell'individuazione della normaapplicabile da parte dell'amministrazione regionale elocale. 6....

1. Premessa. 2. Il procedimento di revisione deglistatuti. 3. La legge regionale, gli atti equiparati e ilprocedimento legislativo. 4. Segue la partecipazione deglienti locali al procedimento legislativo regionale. 5. SegueUna risposta al problema dell'individuazione della normaapplicabile da parte dell'amministrazione regionale elocale. 6. I regolamenti.

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RETI TERRITORIALI E GOVERNO COOPERATIVO NELL'UNIONE EUROPEA

MORATA, FRANCESC

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/2000, pág. 45

1. Introduzione. 2. Gli elementi di crisi delloStato. 3. "L'europeizzazione" della politica. 4. Capacità digovernare e governabilità. 5. Governance cooperativaterritoriale. 6. Conclusioni.


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RIFORMA CONSTITUZIONALE E DIRITTO DEL LAVORO.

FRANCO CARINCI.

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 2/2003, pág. 243 a 285

I.LE "MATERI" LAVORISTICHE. II. DALLA LEGISLAZIONE SOCIALE AL DIRITTO DEL LAVORO COSTITUZIONALIZZATO. III.LA GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE. IV. IL RIPARTO DI COMPETENZA STATO E REFIONI NEL NUEVO ART. 117 COST.: LA LEGISLAZIONE SCLUSIVA DELLO STATO: A) L'""ORDINAMENTO CIVILE" EX COMMA 2, LETT.L) V.CONTINUA:


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