LE POLITICHE REGIONALI TRA L'ITALIA E L'EUROPA
LEONARDI, ROBERT;NANETTI, RAFFAELLA;MAIRATE, ANDREA
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 2/2001, pág. 325
1. L'innovazione dei QCS: il processo interattivotra Stato Regioni ed Unione Europea. 2. L'esperienza dellepolitiche strutturali in Europa: una valutazione d'insieme.
LE PROSPETTIVE ISTITUZIONALI PER L'AREA METROPOLITANA DI NAPOLI.
DI SAN LUCA, GUIDO CLEMENTE
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/1990, pág. 115
1. I problemi istituzionali della grandeìconurbazione in generale e nella citta di Napoli. 2. Gliìstrumenti giuridici di governo del territorio. 3. Segue 4.ìLe proposte di riforma per il governo delle areeìmetropolitane. 5. Le prospettive di risoluzione dellaìquestione istituzionale nell'area metropolitana di Napoli inìbase al d.d.l....
1. I problemi istituzionali della grandeìconurbazione in generale e nella citta di Napoli. 2. Gliìstrumenti giuridici di governo del territorio. 3. Segue 4.ìLe proposte di riforma per il governo delle areeìmetropolitane. 5. Le prospettive di risoluzione dellaìquestione istituzionale nell'area metropolitana di Napoli inìbase al d.d.l. di riforma delle autonomie locali in...
LE PROSPETTIVE PER LA GESTIONE DEI SERVIZI PUBBLICI
CAPRA, RENZO
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/1992, pág. 225
1. Le municipalizzate oggi. 2. Servizi e funzioni.ì3. Servizi e monopoli. 4. Deregolamentazione eìprivatizzazione. 5. Uso improprio dei servizi. 6. Forme edìambiti. 7. La gestione dei servizi pubblici locali e leìaziende municipalizzate. 8. Organi delle aziendeìmunicipalizzate. 9. la legge n. 142/1990. 10. Rapporti conìl'ente proprietario....
1. Le municipalizzate oggi. 2. Servizi e funzioni.ì3. Servizi e monopoli. 4. Deregolamentazione eìprivatizzazione. 5. Uso improprio dei servizi. 6. Forme edìambiti. 7. La gestione dei servizi pubblici locali e leìaziende municipalizzate. 8. Organi delle aziendeìmunicipalizzate. 9. la legge n. 142/1990. 10. Rapporti conìl'ente proprietario. 11. Estensione oltre i confiniìdell'ente locale. Gli ambiti ottimali. 12. ...
LE REGIONI ALLA (TERZA) PROVA DELLA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA
FANFANI, ROBERTO;BRASILI, CRISTINA;CENTORRINO, MARIO;ZAGGIA, PAOLO
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 2/2001, pág. 507
1. La politica di sviluppo rurale e la suaaplicazione in Italia. 2. Calabria e Sicilia nel QCS2000/2006. Risorse umane, finanziarie e naturali perottenere risultati. 3. La programmazione comunitaria inLombardia. La scelta dell'approccio globale. 4. Conclusioni:Un difficile processo di apprendimento?.
LE REGIONI E LA LOTTA PER L'AMMINISTRAZIONE.
RAFFAELLE BIFULCO.
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 3/2003, pág. 515 a 528
LE REGIONI E LE POLITICHE DEL LAVORO I CASI DI EMILIA-ROMAGNA E LOMBARDIA
GUALMINI, ELISABETTA;ALTI, TIZIANA
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 3/2001, pág. 707
1. Introduzione. 2. La Regione Emilia-Romagna. 3.La Regione Lombardia. 4. Le due Regioni a confronto.
LE REGIONI E LE TECNICHE LEGISLATIVE
LIBERTINI, RAFFAELE
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 2/2002, pág. 323
1. Gli inizi. 2. Le iniziative più rilevanti nella fase attuale. 3. Conclusioni.
LE REGIONI ITALIANE NELLA MULTI-LEVEL GOVERNANCE. I CANALI DI ACCESSO ALLA UE.
BRUNAZZO, MARCO
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 4/2004, pág. 623 a 645
1. INTRODUZIONE. 2. IL COMITATO DELLE REGIONI. 3. IL CONSIGLIO DELL'UNIONE. 4. GLI UFFICI REGIONALI DI COLLEGAMENTO. 5. LE ASSOCIAZIONI INTERREGIONALI. 6. I CANALI DI ACCESSO INTERNI: LE CONSULTAZIONI CON I GOVERNI. 7. CONCLUSIONE.
MAZZOLENI, MARTINO
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/2004, pág. 149
1. INTRODUZIONE. 2. IL RUOLO ATTUALE DEGLI ATTORI SUBNAZIONALI NEL DECISION MAKING DELL'UNIONE EUROPEA. 3. IL DIBATTITO SUL FUTURO DELL'UNIONE. 4. IL PERCORSO DELLE RIFORME. 5. UN NUOVO PARTENARIATO. 6. IL DIBATTITO E GLI ESITI DELLA CONVENCIONE. 7. I PROBLEMI DA RISOLVERE. 8. CONCLUSIONI.
LE REGIONI NEL SISTEMA DI MULTILEVEL GOVERNANCE. ADATTARE E TRASFORMARE LA GOVERNANCE E LE SUE SFIDE
LARAT, FABRICE
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/2004, pág. 89
1. A MO'DI INTRODUZIONE. 2. LE SFIDE LANCIATE ALLA GOVERNANCE REGIONALE. 2.1. LA MONDIALIZZAZIONE COME RIMESSA IN CAUSA DELLE MODALITÀ TRADIZIONALI DELL'AZIONE PUBBLICA. 2.2. L'EVOLUZIONE GENERALE DELLE MODALITÀ E DELLE FORME DELL'AZIONE PUBBLICA. 2.3. GLI EFFETTI DEL PROCESSO DI EUROPEIZZAZIONE. 2.4. LE PARTICOLARITÀ DELLA GOVERNANCE COMUNITARIA....
1. A MO'DI INTRODUZIONE. 2. LE SFIDE LANCIATE ALLA GOVERNANCE REGIONALE. 2.1. LA MONDIALIZZAZIONE COME RIMESSA IN CAUSA DELLE MODALITÀ TRADIZIONALI DELL'AZIONE PUBBLICA. 2.2. L'EVOLUZIONE GENERALE DELLE MODALITÀ E DELLE FORME DELL'AZIONE PUBBLICA. 2.3. GLI EFFETTI DEL PROCESSO DI EUROPEIZZAZIONE. 2.4. LE PARTICOLARITÀ DELLA GOVERNANCE COMUNITARIA. 3. DIFFUSIONE E RECEPIMENTO DELLA GOVERNANCE COMUNITARIA. 3.1. VARIAZIONI POSSIBILI. 3.2. ADOZIONE E ADATTAMENTO. 4. CONCLUSIONI.
LE RELAZIONI TRA LANDER E COMUNI NELLA REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA.
REISSERT, BERND
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 12/1987, pág. 111
I. LA DISTRIBUZIONE DI RESPONSABILITI E DI RISORSEìFINANZIARIE TRA BUND, LANDER E COMUNI.
CHELLINI, ALBERTO
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 6/2002, pág. 1067
1. Il dibattito statutario: problematiche e temi di confronto. 2. Le peculiarità dell'esperienza toscana. 3. Le prospettive di evoluzione del sistema.
LE STRUTTURE PER L'ELABORAZIONE DELLE POLITICHE A SERVIZIO DELL'ESECUTIVO
VECCHI, GIANCARLO
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/2001, pág. 147
1. Introduzione. 2. Il principio di separazione trapolitica e amministrazione e l'introduzione della funzionedi valutazione e controllo strategico. 3. La funzione divalutazione e controllo strategico a livello diamministrazione centrale dello Stato. 4. La funzione divalutazione e controllo strategico a livello locale. 5.Indicazioni per il...
1. Introduzione. 2. Il principio di separazione trapolitica e amministrazione e l'introduzione della funzionedi valutazione e controllo strategico. 3. La funzione divalutazione e controllo strategico a livello diamministrazione centrale dello Stato. 4. La funzione divalutazione e controllo strategico a livello locale. 5.Indicazioni per il dibattito sulla revisione degli statutiregionali.
LEGIFERARE PER RISULTATI? NOTE CRITICHE SULL'ANALISI DELL'ATTUAZIONE DELLE LEGGI REGIONALI.
DENTE, BRUNO.
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 2/1989, pág. 110
1. PREMESSA: LA NECESSITA DI VALUTARE L'ATTUAZIONE DELLEìLEGGI. 2. I CARATTERI DISTINTIVI DEGLI INTERVENTI REGIONALI.ì3. GLI OGGETTI DELLA VALUTAZIONE: DALLE LEGGI ALLEìPOLITICHE. 4. I CRITERI DI VALUTAZIONE: DALLA COERENZAìFORMALE ALL'EFFICACIA. 5. L'EFFICACIA DELLA VALUTAZIONE. 6.ìLE CONDIZIONI DI SUCCESSO DELLA VALUTAZIONE. 7. LEGIFERAREìPER...
1. PREMESSA: LA NECESSITA DI VALUTARE L'ATTUAZIONE DELLEìLEGGI. 2. I CARATTERI DISTINTIVI DEGLI INTERVENTI REGIONALI.ì3. GLI OGGETTI DELLA VALUTAZIONE: DALLE LEGGI ALLEìPOLITICHE. 4. I CRITERI DI VALUTAZIONE: DALLA COERENZAìFORMALE ALL'EFFICACIA. 5. L'EFFICACIA DELLA VALUTAZIONE. 6.ìLE CONDIZIONI DI SUCCESSO DELLA VALUTAZIONE. 7. LEGIFERAREìPER RISULTATI?.
LEGISLAZIONE AMBIENTALE E POTERI SOSTITUTIVI: IL CASO DEI PIANI DI RISANAMENTO.
MANSERVISI, ROBERTO
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 6/1990, pág. 1081
LO STATUTO DELL'EMILIA-ROMAGNA. PRINCIPI E PARTECIPAZIONE
CARLI, MASSIMO
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/2005, pág. 19 a 34
1. L'iter dello Statuto. 2. I principi nello Statuto in vigore, nella bozza degli esperti e nel nuovo Statuto. 3. I principi statutari: prime considerazioni. 4. Il voto agli immigrati. 5. La partecipazione nello Statuto in vigore: conferme e novità. 6. Qualche valutazione e proposta.
GENNUSA, MARIA ELENA
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/2001, pág. 241
1. Introduzione. 2. Il riconoscimentocostituzionale dell'opposizione: aspetti problematici. 3. Unesempio tratto dalle esperienze dei Länder tedeschi. 4.Verso una progressiva istituzionalizzazione del fenomenooppositorio in Italia: dalla garanzia delle minoranze aidiritti delle opposizioni. 5. Spunti per uno "statuto"dell'opposizione...
1. Introduzione. 2. Il riconoscimentocostituzionale dell'opposizione: aspetti problematici. 3. Unesempio tratto dalle esperienze dei Länder tedeschi. 4.Verso una progressiva istituzionalizzazione del fenomenooppositorio in Italia: dalla garanzia delle minoranze aidiritti delle opposizioni. 5. Spunti per uno "statuto"dell'opposizione nella realtà regionale.
LO STATUTO REGIONALE: UN NUOVO QUADRO PER LE ISTITUZIONI DELL'EMILIA-ROMAGNA
LOMBARDI, MARCO; MATTEUCCI, FABRIZIO; ZANCA, PAOLO
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/2005, pág. 13 a 17
MACROSTRUTTURA E RAPPORTI POLITICI-DIRIGENTI NEI COMUNI CAPOLUOGO DELL'EMILIA-ROMAGNA
TOTH, FEDERICO
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 3/2001, pág. 751
1. Introduzione. 2. Le strutture di vertice deglienti locali dopo le riforme degli anni novanta. 3. Il DG eil modello collegiale. 4. Il modello funzional-settoriale eil modello dipartimentale. 5. Congruenza tra assessorati esettori. 6. Conclusioni: quattro tipi.
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 3/2002, pág. 590
1. Premessa. 2. Obiettivi e metodo della ricerca. 3. I dati della ricerca: presentazione generale e prime evidenze. 4. Specificità di settore e di territorio: alcuni approfondimenti. 5. Conclusioni. Appendice.
METODO DELLE RIFORME E NUOVO ORDINAMENTO DELLE AUTONOMIE LOCALI
PEDETTA, MAURIZIO
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/1986, pág. 106
NORMATIVA COMUNITARIA SUI LAVORI PUBBLICI E REGIONI
PELLIZZER, FRANCO
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 6/1992, pág. 881
1. Conformazione delle normative regionali suiìlavori pubblici al regime comunitario. 2. Superamento dellaìconcezione dualistica del rapporto tra ordinamenti ed art. 9ìdelle legge 9 marzo 1989, n. 86. 3. L'attuazione dellaìdirettiva 89/440 CEE in tema di procedure di aggiudicazioneìdi appalti di lavori pubblici secondo lo schema previstoìdall'art....
1. Conformazione delle normative regionali suiìlavori pubblici al regime comunitario. 2. Superamento dellaìconcezione dualistica del rapporto tra ordinamenti ed art. 9ìdelle legge 9 marzo 1989, n. 86. 3. L'attuazione dellaìdirettiva 89/440 CEE in tema di procedure di aggiudicazioneìdi appalti di lavori pubblici secondo lo schema previstoìdall'art. 9 della legge n. 86 del 1983. Riflessi sullaìpotesta legislativa regionale in materia. 4. Il diritto...
NORME IN MATERIA DI PATRIMONIO E CONTABILITA NELL'UNITA SANITARIA LOCALE L.R. N.22/1980.
MARTINO, ANTONIO
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 4/1990, pág. 3
1. Le modifiche alla l.r. n. 22 del 1980 inìgenerale. 2. La l.r. 9 luglio 1981, n.19. Norme transitorieìe gestione dell'assistenza sociale. 3. L'art.35 della l.r.ì27 novembre 1981, n.40. Norme sul tesoriere. 4.a) Le ll.r.ì21 diciembre 1987, n.42. e 18 gennaio 1988, n 2. Vinamentoìdelle Usl; razionalizzazione delle competenze dell'assembleaìgenerale...
1. Le modifiche alla l.r. n. 22 del 1980 inìgenerale. 2. La l.r. 9 luglio 1981, n.19. Norme transitorieìe gestione dell'assistenza sociale. 3. L'art.35 della l.r.ì27 novembre 1981, n.40. Norme sul tesoriere. 4.a) Le ll.r.ì21 diciembre 1987, n.42. e 18 gennaio 1988, n 2. Vinamentoìdelle Usl; razionalizzazione delle competenze dell'assembleaìgenerale e del comitato di gestione; nuove modalitá...
NOTE SULL'ANALISI DELL'IMPATTO DELLA REGOLAZIONE ED I CONSIGLI REGIONALI
FRANCESCONI, ALESSANDRA
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 6/2002, pág. 991
1. Controllo legislativo e controllo politico. 2. L'analisi dell'impatto della regolazione (AIR). 2.1. L'AIR e i Consigli regionali. 3. Note conclusive.
NUOVA DISCIPLINA DEL CONTROLLO SULLE LEGGI REGIONALI. IL CASO DELLE REGIONI A STATUTO ESPECIALE
DI COSIMO, GIOVANNI
REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 2/2002, pág. 355
1. Premessa. 2. Il nuovo sistema di controllo sulle leggi regionali. 3. La clausola di adeguamento per le Regioni speciali. 4. Problemi relativi alla clausola. 5. L'applicazione del nuovo art. 127 Cost. alle Regioni speciali. 6. Il caso siciliano. 7. Il caso trentino.