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LA SPAGNA FRA REGIONALISMO E FEDERALISMO

BALDI, BRUNETTA

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 5/1998, pág. 917

1. Le aperture del disegno costituzionale. a) La natura bottom-up del processo di autonomia. b) La variabilità competenziale. c) L'asimmetria. 2. I Patti Autonomistici del 1992. a) L'ampliamento competenziale. b) Lo sviluppo della cooperazione intergovernativa. 3. I Patti di governabilità del 1996. a) Le riforme per lo Stato delle Autonomie....

1. Le aperture del disegno costituzionale. a) La natura bottom-up del processo di autonomia. b) La variabilità competenziale. c) L'asimmetria. 2. I Patti Autonomistici del 1992. a) L'ampliamento competenziale. b) Lo sviluppo della cooperazione intergovernativa. 3. I Patti di governabilità del 1996. a) Le riforme per lo Stato delle Autonomie. b) Le concessioni asimmetriche. 4. Un processo di federalizzazione. 5. Gli scenari futuri.

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LA TRANSIZIONE AL FEDERALISMO ITALIANO

SILIANI, SIMONE

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 4/1994, pág. 387

1. Introduzione. 2. Federalismo e forma di governo. 3. Le funzioni regionali. 4. La nuova legge elettorale regionale. 5. Finanza regionale e questione fiscale. 6 L'amministrazione nel rapporto Stato-Regioni. 7. Regioni e integrazione europea. 8. I limiti alla revisione costituzionale. 9. Conclusioni.


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LA TUTELA DEI DIRITTI DEL CITTADINO IN UNA SANITA CHE CAMBIA

VARIOS

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 23/1987, pág. 9

I. I DIRITTI SOGGETTIVI E GLI INTERESSI LEGITTIMI. II. LA TUTELA GIURISDIZIONALE DEL DIRITTO ALLA SALUTE. III. I DIRITTI SOGGETTIVI DEL MALATO NELLA 833/78. IV. I DIRITTI DEL MALATO NELLA GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA. V. L'INFORMAZIONE NEGATA.


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LA TUTELA DEI DIRITTI DEL CITTADINO IN UNA SANITA CHE CAMBIA

VARIOS

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 23/1987, pág. 9

I. I DIRITTI SOGGETTIVI E GLI INTERESSI LEGITTIMI. II. LA TUTELA GIURISDIZIONALE DEL DIRITTO ALLA SALUTE . III. I DIRITTI SOGGETTIVI DEL MALATO NELLA 833/78. IV. I DIRITTI DEL MALATO NELLA GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA. V. L'INFORMAZIONE NEGATA.


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LA TUTELA DELL'AMBIENTE DAGLI INQUINAMENTI FRA LEGISLAZIONE STATALE E DELEGHE REGIONALI

PRINCIPE, ROSA

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 3/1991, pág. 593

1. La legislazione statale in materia di tutelaìambientale. 2. La legislazione regionale di delega. a)ìInquinamento idrico: legislazione regionale di delega. b) Loìsmaltimento dei rifiuti: legislazione regionale di delega.ìc) Inquinamento atmosférico ed acustico: legislazioneìregionale di delega. 3. Conclusioni.



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LE ALTRE CONFERENZE. L'ESPERIENZA DELLE CONFERENZE PERMANENTI REGIONE-AUTONOMIE LOCALI

COSULICH, DI MATTEO

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/1998, pág. 67

1. Le conference regione-autonomie locali tra ordinamento vigente e prospettive federaliste. 2. Lo stato dell'arte: le leggi regionali istitutive delle Conferenze regione-autonomie locali. 3. Conclusioni: i possibili sviluppi futuri, tra progetti di seconde Camere regionali e aspettative mancate.


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LE AREE METROPOLITANE

VANDELLI, LUCIANO

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 2/2000, pág. 327

1. Premessa.: la mancata attuazione della 142. 2.La questione metropolitana nell'esperienza e nel dibattitodegli anni novanta. 3. La delimitazione delle areemetropolitane della legge 265 del 1999. 4. Aree e cittámetropolitane. 5. Il procedimento di istituzione della cittámetropolitana: territorio, organi, funzioni. 7. Il riordinoterritoriale...

1. Premessa.: la mancata attuazione della 142. 2.La questione metropolitana nell'esperienza e nel dibattitodegli anni novanta. 3. La delimitazione delle areemetropolitane della legge 265 del 1999. 4. Aree e cittámetropolitane. 5. Il procedimento di istituzione della cittámetropolitana: territorio, organi, funzioni. 7. Il riordinoterritoriale nell'area metropolitana. 8. L'esercizioassociato delle funzioni metropolitane.

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LE ATTUALI TENDENZE DELLA POLITICA REGIONALE IN MATERIA DI PROMOZIONE CULTURALE

DI SAN LUCA, GUIDO CLEMENTE

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 5/1989, pág. 115

1. Premessa. 2. Quadro di riferimento normativo: a)ìCostituzione. 3. Continua: b) Legislazione statale e normeìstatutarie regionali. 4. Le politiche regionali diìpromozione culturale. 5. Qualche considerazione conclusiva.


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LE AUTONOMIE LOCALI NELL'ORDINAMENTO SPAGNOLO

CALIFANO, LICIA

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 6/1996, pág. 373

1. Il principio di autonomia degli enti locali consacrato nella Costituzione Spagnola del 1978 ed il problema della sua compatibilità con la previsione di un sistema di controlli. 2. Le procedure di cooperazione, collaborazione, coordinamento e controlo introdotte dalla Ley de Bases del Régimen Local del 2 aprile 1985, n 7. 3 Altre modalità...

1. Il principio di autonomia degli enti locali consacrato nella Costituzione Spagnola del 1978 ed il problema della sua compatibilità con la previsione di un sistema di controlli. 2. Le procedure di cooperazione, collaborazione, coordinamento e controlo introdotte dalla Ley de Bases del Régimen Local del 2 aprile 1985, n 7. 3 Altre modalità specifiche di controllo. 4. La nuova disciplina dei controlli contabili sugli enti locali.

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LE COMPETENZE AMMINISTRATIVE DEL NUOVO ORDINMENTO DELLA REPUBLICA. SUSSIDIARIETÀ, DIFFERENZIAZIONE ED ADEGUATEZZA COME CRITERI ALLOCATIVI.

FULVIO CORTESE.

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 5/2003, pág. 843 a 897

I. L'ART.118 DELLA COSTITUZIONE E LA "CORNICE". II.LE QUESTIONI. SPUNTI ESEGETICI PRELIMINARI. III.TERMINOLOGIA:SUSSIDIARIETÀ VERTICALE. IV. IPOTESI SULLA "CULTURA COSTITUZIONALE" DELLA SUSSIDIARIETÀ. V.ALTRE VICENDE COSTITUZIONALI DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE E DELLE LORO QUALIFICAZIONI TERMINOLOGICHE. VI.FUNZIONI DELEGATE;...

I. L'ART.118 DELLA COSTITUZIONE E LA "CORNICE". II.LE QUESTIONI. SPUNTI ESEGETICI PRELIMINARI. III.TERMINOLOGIA:SUSSIDIARIETÀ VERTICALE. IV. IPOTESI SULLA "CULTURA COSTITUZIONALE" DELLA SUSSIDIARIETÀ. V.ALTRE VICENDE COSTITUZIONALI DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE E DELLE LORO QUALIFICAZIONI TERMINOLOGICHE. VI.FUNZIONI DELEGATE; INDIRIZZO E COORDINAMENTO; POTERE SOSTITUTIVO. VII.RIFLESSIONI FINALI SULL'AUTONOMIA SPECIALE.

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LE DELEGHE SUL FEDERALISMO FISCALE. VERSO REGIONI PIU AUTONOME O PIU AUTOREFERENTI?

BUGLIONE, ENRICO

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 4/1999, pág. 583

1. Premessa. 2. Alcune strategie per rafforzarel'accountability. 3. I contenuti dell'art. 10 della legge133/1999: aspetti generali. 4. L'autonomia di spesa. 5.L'autonomia di gestione. 6. La capacita diautofinanziamiento. 7. Transparenza e chiarezza degliobiettivi del sistema di perequazione. 8. Partecipazionedelle Regioni all'attuazione della...

1. Premessa. 2. Alcune strategie per rafforzarel'accountability. 3. I contenuti dell'art. 10 della legge133/1999: aspetti generali. 4. L'autonomia di spesa. 5.L'autonomia di gestione. 6. La capacita diautofinanziamiento. 7. Transparenza e chiarezza degliobiettivi del sistema di perequazione. 8. Partecipazionedelle Regioni all'attuazione della delega. 9. Rapportifinanciari tra Regione ed enti locali. 10. Osservazioni disintesi.

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LE FORME ASSOCIATIVE E DI COOPERAZIONE FRA ENTI LOCALI TRA I PRINCIPI DI AUTONOMIA E DI ADEGUATEZZA

TUBERTINI, CLAUDIA

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 2/2000, pág. 305

1. La disciplina delle forme associative e dicooperazione locale alla luce delle leggi n. 59/97 e 265/99:il nuovo approccio del legislatore alla questione dellainadeguatezza dimensionale dei Comuni. 2. La configurazionedelle Unioni del nuovo art.26 della l. 142/90. 3. Laqualificazione delle Comunitá montane come "Unioni montane":problemi...

1. La disciplina delle forme associative e dicooperazione locale alla luce delle leggi n. 59/97 e 265/99:il nuovo approccio del legislatore alla questione dellainadeguatezza dimensionale dei Comuni. 2. La configurazionedelle Unioni del nuovo art.26 della l. 142/90. 3. Laqualificazione delle Comunitá montane come "Unioni montane":problemi interpretativi. 4. Le convenzioni per laconstituzione di uffici comuni. 5. Il ruolo delle Regioninella programmazione e nel sostegno dell'associazionismo:contenuti ed efficacia giuridica del nuovo programma diriordino territoriale.

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LE FUNZIONI DI CONTROLLO DEI CONSIGLI NEGLI ENTI LOCALI: L'OCCASIONE OFFERTA DAI POTERI IN MATERIA DI BILANCIO E DI RENDICONTO

COLLEVECCHIO, MARIO

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 6/2002, pág. 981

1. L'esercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo da parte dei Consigli: un conflitto latente. 2. la competenza dei Consigli in materia di bilancio:una funzione soltanto formale. 3. L'esame e l'approvazione del rendiconto della gestione: una sede impropria per il controllo. 4. La relazione della Giunta sulle valutazioni di efficacia...

1. L'esercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo da parte dei Consigli: un conflitto latente. 2. la competenza dei Consigli in materia di bilancio:una funzione soltanto formale. 3. L'esame e l'approvazione del rendiconto della gestione: una sede impropria per il controllo. 4. La relazione della Giunta sulle valutazioni di efficacia dell'azione condotta: uno strumento da rivalutare.

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LE FUNZIONI DI POLIZIA STRADALE, GIUDIZIARIA E DI PUBBLICA SICUREZZA DEGLI OPERATORI DI POLIZIA MUNICIPALE

PACILIO, MAURO

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 6/1986, pág. 75

I. IL SERVIZIO DI POLIZIA STRADALE. II. LE FUNZIONI DI POLIZIA GIUDIZIARIA. III. FUNZIONI AUSILIARIE DI PUBBLICA SICUREZZA.


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LE IMPRESE MUNICIPALLIZZATE TRA AZIENDE SPECIALI E S.P.A.: QUALI STRUMENTI DI REGOLAZIONE E CONTROLLO PUBBLICO?

DI GASPARE, GIUSEPPE

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/1996, pág. 35

1. Innovazione istituzionale nei rapporti con l'ente locale. a) La rottura del modello dell'impresa-organo. b) L'autonomia imprenditoriale (gestionale, finanziaria e organizzativa). c) Efficienza ed efficacia nell'erogazione del servizio. 2. L'impresa pubblica tra servizio pubblico e mercato. 3. La valorizzazione delle risorse di impresa ...


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LE INTESE ISTITUZIONALI DI PROGRAMMA STATO-REGIONI

ARCANGIOLI, GIOVANNA;MANNO, ANTONELLA

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 2/1999, pág. 323

1. Premessa. 2. Cos'é l'Intesa istituzionale diprogramma?. 3. Predisposizione delle intese. a) Fasepreliminare. b) Fase ricognitiva e preparatoria. c) Fasedella stipula. d) Fase della gestione. 4. Intesesottoscritte.


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LE LEGGI REGIONALI VIGENTI IN MATERIA DI MODIFICAZIONE DELLE CIRCOSCRIZIONI COMUNALI E DI RIORDINO TERRITORIALE: PROBLEMATICHE E PROSPETTIVE

FILIPPINI, RITA

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 5/1995, pág. 599

1. La centralità della questione territoriale. 2. Le leggi regionali in materia di circoscrizioni territoriali. 3. Análisi delle leggi regionali. a) Il procedimiento di formazione delle leggi di modifica. b) Le forme di consultazione delle pololazioni interessate. c) Il riordino territoriale.


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LE NOMINE TRA GIUNTA E CONSIGLIO

ENDRICI, GIOVANNA

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/2001, pág. 129

1. Le nomine negli statuti vigenti. 2. ...e nellalegislazione regionale. 3. Le nomine nell'evoluzione dellaforma di governo. 4. Il rafforzamento degli esecutivi. 5. Undiverso ruolo per i Consigli. 6. Le possibili sceltestatutarie.


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LE NORME COMUNITARIE PRODUTTIVE DI EFFETTI DIRETTI

BARATTA, ROBERTO

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 6/1992, pág. 833

1. La "diretta applicabilità" dei regolamenti eì"efficacia diretta" di una disposizione comunitaria. 2. Ilìconcetto di disposizione comunitaria produttiva di effettiìdiretti. 3. Fonti normative comunitarie nei cui confronti laìCorte di giustizia ha esteso il principio dell'effettoìdiretto. 4. L'eventuale contrasto...

1. La "diretta applicabilità" dei regolamenti eì"efficacia diretta" di una disposizione comunitaria. 2. Ilìconcetto di disposizione comunitaria produttiva di effettiìdiretti. 3. Fonti normative comunitarie nei cui confronti laìCorte di giustizia ha esteso il principio dell'effettoìdiretto. 4. L'eventuale contrasto tra la disposizioneìproduttiva di effetti diretti e il diritto interno.

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LE NUOVE COMPETENZE AMMINISTRATIVE DELLE REGIONI.

CAMMELLI, MARCO

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/1991, pág. 51

1. I principi del sistema amministrativo regionale.ì2. I poteri. 3. Le regole. a) Divieto di decentramento diìfunzioni sprovviste dei correlativi poteri diìorganizzazione. b) Divieto di riassorbimento al centro diìpoteri gia decentrati. (abrogazione e ipotesi decentrata).c)ìVerifica delle coerenze organizzative. d) Un casoìparadigmático:...

1. I principi del sistema amministrativo regionale.ì2. I poteri. 3. Le regole. a) Divieto di decentramento diìfunzioni sprovviste dei correlativi poteri diìorganizzazione. b) Divieto di riassorbimento al centro diìpoteri gia decentrati. (abrogazione e ipotesi decentrata).c)ìVerifica delle coerenze organizzative. d) Un casoìparadigmático: il comitato per l'edilizia residenzialeìpubblica(CER). 4.Indicazioni per il riordino degli apparati.

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LE NUOVE REGOLE ELETTORALI E LA CARENZA DEI CONTROLLI

LANCHESTER, FULCO

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/1994, pág. 7

1. La crisi italiana e l'innovazione istituzionale.ì2. Le innovazioni elettorali dell'ultimo anno. 3. La crisiìdi regime tra elezioni fondanti ed elezioni diìriallineamento.


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LE NUOVE STRUTTURE DEPUTATE AL CONTROLLO DI GESTIONE ED ALLA VALUTAZIONE DELLA DIRIGENZA NELL'ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA REGIONALE

BARBIERO, ALBERTO

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 6/1996, pág. 259

1. La trasformazione del "sistema dei controlli" nella pubblica amministrazione ed il rilievo del controllo di gestione. 2. L'evoluzione dell'utilizzo del controllo di gestione nelle amministrazioni regionali. 3. I moduli organizzativi proposti dall'art. 20 del d.lgs. n. 29/1993 per il controllo di gestione e la valutazione della ...


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LE POLITICHE COMUNITARIE E IL LORO IMPATTO SUGLI INTERVENTI STATALI E REGIONALI NEL CAMPO DELLA FORMAZIONE

BULGARELLI, AVIANA;DE LELLIS, ALESSANDRA

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 3/1998, pág. 285

1. Premesa. 2. Le strategie di programmazione del Fse in Italia. 3. Il primo triennio di attuazione. a) Quadro generale. b) Realizzazione finanziaria e analisi di efficienza. c) Realizzazione fisica e analisi di efficacia. d) Analisi specifica degli assi di intervento rivolti ai giovani e ai disoccupati di lunga durata. 4. L'impatto del Fse...

1. Premesa. 2. Le strategie di programmazione del Fse in Italia. 3. Il primo triennio di attuazione. a) Quadro generale. b) Realizzazione finanziaria e analisi di efficienza. c) Realizzazione fisica e analisi di efficacia. d) Analisi specifica degli assi di intervento rivolti ai giovani e ai disoccupati di lunga durata. 4. L'impatto del Fse in Italia. a) Impatto del Fse sulle politiche delle risorce umane e dell' occupazione. b) Impatto del Fse sul sistema di governo delle politiche formative.

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